Esperienze di ristrutturazione

Porte interne, la nuova tendenza

Le porte interne di una casa hanno avuto negli ultimi 10-15 anni una notevole evoluzione, sia dal punto di vista tecnico strutturale che di mercato. Essendo un prodotto per lo più standard, vale a dire dove le misure sono uniformate e ridotte a 3-4 misure differenziandosi generalmente in larghezza e per alcune case anche in altezza, ha visto sempre di più aumentare la tecnologia ad uso produttivo spingendo il prodotto a economie di scala che hanno notevolmente abbassato il prezzo. Cercando prodotti sempre più competitivi, i materiali utilizzati si sono man mano impoveriti snaturando quella che era la vecchia porta in legno. Oggi è difficile parlare di legno in quanto per lo più si tratta di strutture alveolari (il cosiddetto nodi d'ape) dove due pannelli di medium density hanno incollato sulla parte esterna, quella visibile, un foglio chiamato laminato. In tutta la nuova edilizia di bassa-media qualità sono le porte maggiormente utilizzate, al fine di mantenere il più bassi possibili i costi.

La funzione delle porte interne è molto semplice e non richiede grandi prestazioni in quanto deve semplicemente chiudere un locale, senza essere soggetta a differenza dei sui cugini serramenti, a intemperie sbalzi di temperatura aria e acqua. Esistono chiaramente modelli di qualità superiori, con struttura listellare dove listelli di legno sono assemblati in posizione contrapposte per neutralizzare i movimenti naturali del legno. Porte in legno massello hanno ormai sempre meno mercato. Poi ci sono diverse tipologie di ferramenta utilizzata per la movimentazione come le cerniere a scomparsa o le cerniere pivot con le sue caratteristiche positive e negative. A fronte di un spesa da sostenere che può andare dai 350 ai 450 euro mediamente, è nata una nuova tendenza, apprezzata molto anche dal mondo degli architetti. Nel sempre più numerose ristrutturazioni dei case e appartamenti, vengono recuperate, restaurate le vecchie porte risalenti a circa 70-100 anni fa.

Se si fanno i conti, il costo necessario per smurare il vecchio telaio (una volta erano murati), acquistare e murare il falsotelaio e il costo della porta, può davvero valere la pena spendere 500-600 euro per il restauro di una porta. Il risultato è davvero sorprendente in quanto si sposa molto bene sia un contesto di arredo moderno che classico. Il restauro consiste prevalentemente nella riverniciatura di telaio (in loco) e dell'anta, ma anche la sostituzione di accessori come maniglie e cerniere. Il risultato è a volte solo estetico perché è possibile che la porta non abbia una perfetta funzionalità ma svolga comunque la sua funzione principale di chiusure del locale senza grandi disagi. La valutazione è assolutamente da fare!  

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